76 Benefici Della Meditazione Provati Dalla Scienza

meditazione padmasana

Ogni volta che qualcuno mi chiede quali siano i reali benefici della meditazione non so mai da dove iniziare. C’è così tanto da dire e così tanto da raccontare su questa pratica antichissima che si potrebbero scrivere interi trattati soltanto sui suoi effetti benefici.

Ho provato ad elencare i principali in questo articolo, ma in molti ancora oggi continuano ad affermare che la meditazione non abbia alcun fondamento scientifico e sia soltanto una disciplina fine a sé stessa.

Per quanto gli esperti possano chiarire quanto sia errata questa linea di pensiero, spesso gli vengono richieste prove scientifiche a sostegno delle loro spiegazioni.

Scienza e meditazione

Che ci crediate o no, ad oggi esistono oltre 3.000 studi scientifici sui benefici della meditazione. Giovanni Dienstmann li ha pazientemente raccolti sul suo blog e noi li abbiamo tradotti in questa pagina.

Questi studi sono basati su diversi tipi di meditazione – troverete i dettagli sulla tecnica impiegata quando rilevante. Alcuni effetti, come l’aumento della compassione e della socialità, sono più evidenti a seguito di tecniche di meditazione specifiche (come ad esempio la gentilezza amorevole, che è una meditazione buddista).

Tuttavia, in linea generale qualsiasi tipo di meditazione autentica include la maggior parte di questi benefici in un modo o nell’altro.

Alcuni degli studi hanno indicato che meditare anche solo 20 minuti al giorno per un paio di settimane è già sufficiente per iniziare a sperimentare i benefici di questa pratica.

Spero con tutto il cuore che quest’articolo possa aiutarvi ancora di più a comprendere i profondi cambiamenti che la meditazione può portare nelle nostre vite. Sentitevi liberi di diffonderlo, soprattutto per chi ancora crede che non esistano prove scientifiche a riguardo!

76 benefici della meditazione provati dalla ricerca scientifica

1. Cervello e umore

benefici meditazione cervello

La meditazione mindfulness attenua e combatte la depressione

In uno studio condotto presso cinque scuole medie in Belgio che ha coinvolto circa 400 studenti in età compresa tra i 13 e i 20 anni, il Professor Filip Raes ha concluso che “gli studenti che seguono lezioni di mindfulness in orari scolastici manifestano una tendenza ridotta verso depressione, ansia e stress fino a sei mesi dopo. Inoltre, questi studenti hanno mostrato meno probabilità di sviluppare sintomi marcati di depressione.”

Un altro studio, condotto presso la University of California su un campione di pazienti che hanno sofferto di depressione in passato, ha concluso che la meditazione mindfulness diminuisce sensibilmente la ruminazione mentale e i pensieri disfunzionali.
Un ultimo studio conclude che la meditazione mindfulness può essere efficace nel trattamento della depressione in misura simile ad una terapia antidepressiva.

Fonti: ScienceDaily, Link Springer, Jama Network

La meditazione mindfulness aiuta a combattere la depressione post parto

Le donne in gravidanza che hanno preso parte ad un corso formativo di dieci settimane su yoga e mindfulness hanno registrato una significativa riduzione dei sintomi depressivi, secondo uno studio pilota svolto dall’Università del Michigan. Le future madri hanno anche mostrato un legame più intenso con i bambini che portavano in grembo. I risultati sono stati pubblicati in “Terapie complementari nella pratica clinica”.

Fonte: Medical News Today

Praticare la meditazione regola i disturbi dell’umore e riduce l’ansia

Questa è la conclusione di oltre 20 studi controllati attinti dai database di PubMed, PsycInfo, e Cochrane, che coinvolgono tecniche di meditazione, preghiera meditativa, yoga e risposta al rilassamento.
Un’altra ricerca conclude che la meditazione mindfulness può essere efficace nel trattamento dell’ansia a un livello simile alle terapia a base di farmaci antidepressivi.

Fonti: The Journal of Alternative and Complementary Medicine, Jama Network

La meditazione riduce lo stress e l’ansia in generale

Uno studio condotto presso la University of Wisconsin-Madison ha osservato come le pratiche di meditazione “Open Monitoring” o a monitoraggio aperto (ad esempio la Vipassana) riducano la densità della materia grigia nelle aree del cervello collegate all’ansia e allo stress. Chi meditava era in grado di “seguire momento per momento il flusso di stimoli a cui il  gruppo era sottoposto e manifestava una minore inclinazione a ‘rimanere bloccato’ su un qualsiasi stimolo.

La meditazione Open Monitoring comporta il monitoraggio non reattivo dell’esperienza di meditazione attimo per attimo, ed è utilizzata principalmente come un mezzo per riconoscere la natura dei modelli emotivi e cognitivi.

Ci sono altri studi dai risultati molto simili, che trovate tutti nei link alle fonti qui sotto.

Fonti: NCBI, Wiley Online Library, The American Journal of Psychiatry, ScienceDirect, American Psychological Association, American Psychosomtic Medicine Journal, Medical News Today

La meditazione aiuta a ridurre i sintomi degli attacchi di panico

In una ricerca pubblicata nel Journal of Psychiatry, 22 pazienti a cui era stato diagnosticato un disturbo d’ansia o disturbo di panico sono stati sottoposti ad un training di 3 mesi su meditazione e rilassamento. Per 20 di questi pazienti gli effetti di panico e ansia si sono sostanzialmente ridotti, ed i benefici sono perdurati nel tempo come confermato dalle successive visite di controllo.

Fonte: American Journal of Psychiatry

La meditazione aumenta la concentrazione di materia grigia nel cervello

Un gruppo di neuroscienziati di Harvard ha condotto un esperimento durante il quale 16 individui sono stati sottoposti ad un corso di mindfulness di otto settimane, tramite meditazioni guidate e integrazione della consapevolezza nelle proprie attività quotidiane. I risultati sono stati riportati dalla dottoressa Sara Lazar.

Alla fine dell’esperimento, le risonanze magnetiche hanno mostrato un aumento nella concentrazione di materia grigia in corrispondenza delle aree del cervello coinvolte nell’apprendimento e nella memoria, ed in quelle che regolano le emozioni, il senso di sé e la prospettiva.
Altri studi, similmente, mostrano un aumento di materia grigia a livello dell’ippocampo e del lobo frontale nelle persone che meditano regolarmente.

Fonti: Psychiatry Research Neuroimaging, ScienceDirect

La meditazione migliora sensibilmente la vigilanza psicomotoria e può diminuire il bisogno di sonno

In una ricerca condotta dalla University of Kentucky, i partecipanti sono stati testati su quattro diverse condizioni: controllo (C), sonno (N), meditazione (M) e privazione del sonno con meditazione. Hanno preso parte all’esperimento sia non meditatori che meditatori principianti e meditatori esperti. I risultati suggeriscono che:

La meditazione fornisce un miglioramento delle prestazioni a breve termine, anche in meditatori principianti. Per i meditatori più esperti, più ore trascorse in meditazione sono associate ad una diminuzione significativa nel tempo totale di sonno se confrontati con individui dello stesso sesso ed età che non praticano la meditazione. Se la meditazione sia in grado o meno di sostituire effettivamente una porzione di sonno o un debito di sonno è sotto ulteriori indagini.

Fonti: NCBI, DoctorsOnTM, Time Magazine

La meditazione a lungo termine migliora la capacità di generare onde gamma nel cervello

In uno studio condotto dal neuroscienziato Richard Davidson dell’Università del Wisconsin che ha coinvolto un gruppo di monaci tibetani buddisti insieme a dei meditatori principianti, è stato accertato che i meditatori inesperti “hanno mostrato un lieve incremento dell’attività gamma, ma la maggior parte dei monaci ha mostrato enormi aumenti mai rilevati prima nella letteratura neuroscientifica”.

Fonte: The Wall Street Journal

La meditazione aiuta a ridurre l’alcolismo e la tossicodipendenza

Tre studi sulla meditazione Vipassana condotti su un gruppo di carcerati hanno suggerito che questa pratica può contribuire a ridurre l’abuso di alcol e sostanze stupefacenti.

Fonte: Journal Of Alternative and Complementary Medicine

2. Concentrazione e competenze

concentrazione

La meditazione migliora la concentrazione, l’attenzione e la capacità di lavorare sotto stress

Uno studio condotto da Katherine MacLean della University of California ha osservato che durante e dopo una seduta di meditazione i soggetti ad essa sottoposti erano più propensi a mantenere alta la soglia di attenzione, in particolare su attività ripetitive e noiose.

Un altro studio ha dimostrato che, anche con solo 20 minuti al giorno di pratica, gli studenti sono stati in grado di migliorare le loro prestazioni nei test di abilità cognitive, in alcuni casi con risultati anche 10 volte migliori rispetto al gruppo che non meditava. Risultati simili sono stati osservati anche nello svolgimento di compiti che richiedevano un’elaborazione di informazioni e che erano stati progettati per indurre stress da scadenza imminente.

L’esperimento ha evidenziato come i meditatori avessero una corteccia prefrontale più spessa, concludendo che la meditazione potrebbe compensare la perdita di capacità cognitive che sopraggiunge con la vecchiaia.

Fonti: Time Magazine, NCBI, Link Springer

La meditazione migliora l’elaborazione delle informazioni e il processo decisionale

Eileen Luders, un assistente professore presso il Laboratorio di Neuro Imaging della UCLA, ha scoperto insieme ad alcuni colleghi che i meditatori a lungo termine possiedono grandi quantità di girificazione (“piegamento” della corteccia cerebrale, che può consentire al cervello di elaborare le informazioni più velocemente) rispetto alle persone che non meditano.

Gli scienziati sospettano che la girificazione sia responsabile di una migliore elaborazione delle informazioni, della capacità prendere decisioni, della formazione dei ricordi e del miglioramento dell’attenzione.

Fonte: UCLA Newsroom

La meditazione dona forza mentale, resilienza e intelligenza emotiva

Lo psicoterapeuta Dr. Ron Alexander riporta nel suo libro Wise Mind, Open Mind che il processo di controllo della mente che avviene attraverso la meditazione aumenta la forza mentale, la resilienza e l’intelligenza emotiva.

Fonte: Dr. Ron Alexander

La meditazione rende più forti in situazioni di dolore

Un gruppo di ricerca presso l’Università di Montreal ha esposto 13 maestri zen e 13 non praticanti al medesimo grado di calore doloroso, misurando la loro attività cerebrale in uno scanner per la risonanza magnetica funzionale (fMRI). Quello che hanno scoperto è che i praticanti di meditazione zen (zazen) riportavano meno dolore.

Per essere più precisi, i maestri zen hanno segnalato meno dolore rispetto alla loro produzione neurologica indicata dalla fMRI. In pratica, anche se il loro cervello riceveva la stessa quantità di input, nella loro mente veniva registrato un dolore minore.

Fonte: Time Magazine, NCBI, David Lynch Foundation

La meditazione mitiga il dolore meglio della morfina

In un esperimento condotto dal Wake Forest Baptist Medical Center, 15 volontari sani che erano nuovi alla meditazione hanno partecipato a quattro lezioni di 20 minuti per impararla, concentrandosi sul respiro.

Sia prima che dopo la pratica meditativa, l’attività cerebrale di studio dei partecipanti è stata esaminata usando la risonanza magnetica, mentre veniva loro inflitto dolore usando il calore.
Il dottor Fadel Zeidan, autore principale dello studio, spiega che:

Questo è il primo studio a dimostrare che anche solo poco più di un’ora di meditazione può ridurre drasticamente sia l’esperienza del dolore sia l’attivazione delle aree del cervello collegata al dolore. (…) Abbiamo riscontrato una riduzione del 40 per cento dell’intensità del dolore e una riduzione del 57% della sgradevolezza legata al dolore. La meditazione ha prodotto una riduzione dello stimolo doloroso superiore anche alla morfina o altri farmaci antidolorifici, che in genere riducono  del dolore di circa il 25 per cento.

Fonte: Huffington Post

Più recentemente, una donna residente nel Tennessee è riuscita a ridurre del 75% la dose di oppioidi prescritti dai medici per curare il suo dolore cronico grazie alla meditazione e alle discipline olistiche.

Fonte: NPR.org

La meditazione aiuta a gestire la sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD)

In uno studio svolto su 50 pazienti affetti da ADHD, il gruppo che è stato sottoposto alla MBCT (terapia cognitiva basata sulla mindfulness) ha dimostrato una ridotta iperattività, una riduzione dell’impulsività e un aumento di capacità di agire con consapevolezza, contribuendo ad un miglioramento complessivo dei sintomi della disattenzione.

La meditazione aumenta la capacità di restare concentrati nonostante le distrazioni

Uno studio condotto dalla Emory University di Atlanta ha dimostrato che i partecipanti con più esperienza di meditazione mostrano una maggiore connettività all’interno delle aree del cervello che controllano l’attenzione.
Queste relazioni neurali possono essere coinvolte nello sviluppo di abilità cognitive, come ad esempio mantenere l’attenzione e svincolarsi dalla distrazione. Inoltre, sono stati osservati anche i benefici della pratica in normale stato di coscienza durante il giorno, che trasferisce le capacità cognitive al di fuori delle sedute meditative nella vita quotidiana.
La pratica della meditazione è stata esaminata focalizzando l’attenzione sul respiro.

La meditazione migliora l’apprendimento, la memoria e la consapevolezza di sé

Praticare a lungo termine della meditazione aumenta la densità della materia grigia nelle aree del cervello associate all’apprendimento, la memoria, la consapevolezza di sé, la compassione e l’introspezione.
Fonte: NCBI

La meditazione migliora la memoria

Secondo Catherine Kerr del Centro Martinos di diagnostica biomedica e il Centro Ricerche Osher, “la meditazione mindfulness è in grado di migliorare numerose capacità mentali, tra cui il richiamo rapido dei ricordi”.

Fonte: PsychCentral

La meditazione migliora l’umore e il benessere psicologico

I ricercatori della Nottingham Trent University nel Regno Unito hanno scoperto che quando un gruppo di persone con problemi di stress e depressione è stato sottoposto ad una pratica di meditazione, tutti i partecipanti hanno sperimentato miglioramenti nel benessere psicologico.

Fonte: Link Springer

La meditazione ti impedisce di cadere nella trappola del multitasking troppo spesso

Il multitasking non è solo un falso mito della produttività, ma è anche una fonte di stress. Cambiare focus in continuazione è una tra le attività più faticose per il cervello, e induce sentimenti di distrazione e insoddisfazione del lavoro svolto.

In una ricerca condotta dalla University of Washington e la University of Arizona, il personale delle risorse umane è stato sottoposto a 8 settimane di allenamento sia di meditazione mindfulness che di tecniche di rilassamento del corpo, e i partecipanti hanno svolto un test sul multitasking molto stressante sia prima che dopo l’allenamento. Il gruppo di personale che ha praticato la meditazione ha riportato più bassi livelli di stress e ha mostrato una migliore memoria per i compiti che aveva svolto; hanno anche saltato da un compito all’altro meno spesso e sono rimasti concentrati sui compiti più lunghi.

Fonte: ACM Digital Library

La meditazione ci aiuta a distribuire le risorse cerebrali limitate

Quando al cervello vengono presentati due diversi obiettivi a cui prestare attenzione uno dopo l’altro in brevissimo tempo (mezzo secondo di differenza), il secondo oggetto viene spesso ignorato. Questo fenomeno viene chiamato “attentional-blink”.

In un esperimento condotto dalla University of California, sullo schermo di un computer è stato mostrato un flusso di lettere casuali in rapida successione. Per ogni sessione uno schermo bianco appariva in maniera casuale tra una lettera e l’altra. Ai partecipanti veniva poi chiesto, subito dopo la fine del flusso, di digitare i numeri che avevano visto. Gli veniva anche chiesto se pensavano che gli fosse stato mostrato uno schermo vuoto.

I soggetti che avevano praticato 3 mesi di intensa meditazione vipassana hanno dimostrato di avere un migliore controllo sulla distribuzione dell’attenzione e sulla percezione delle risorse. Hanno mostrato una minore assegnazione di risorse cerebrali per ogni lettera mostrata, che ha comportato la riduzione dell’attenton-blink

Fonte: PLOS Biology

La meditazione migliora l’elaborazione visuospaziale e la memoria di lavoro

La ricerca ha dimostrato che anche solo dopo quattro sessioni di meditazione mindfulness i partecipanti avevano migliorato significativamente l’elaborazione visuospaziale, la memoria di lavoro e le funzioni esecutive.

Fonte: ScienceDirect

La meditazione ci prepara ad affrontare meglio gli eventi stressanti

Uno studio dell’All India Institute of Medical Sciences, condotto su 32 adulti che non avevano mai praticato la meditazione prima, ha dimostrato che se la meditazione è praticata prima di un evento stressante gli effetti negativi dello stress vengono mitigati.

Fonte: The Journal of Alternative and Complementary Medicine

La meditazione aumenta la consapevolezza della mente inconscia

Uno studio condotto dai ricercatori dell’Università del Sussex nel Regno Unito ha portato alla luce come le persone che praticano la meditazione mindfulness sperimentino una pausa più estesa  tra impulsi inconsci e azione, e siano anche meno soggette all’ipnosi.

Fonte: New Scientist

La meditazione mindfulness stimola la creatività

Una ricerca dell’Università di Leiden (Olanda) ha dimostrato che la pratica della meditazione “Open Monitoring” o a monitoraggio aperto (monitoraggio non reattivo dell’esperienza momento per momento) ha effetti positivi sulla ​​creatività e sul pensiero divergente. I partecipanti che avevano sperimentato la meditazione hanno mostrato risultati migliori in un compito nel quale veniva richiesto di pensare in modo creativo proponendo nuove idee.

Fonte: The Journal of Alternative and Complementary Medicine

3. Corpo e salute

corpo e salute

La meditazione riduce il rischio di malattie cardiache e ictus

Le malattie cardiache mietono più vittime rispetto a qualsiasi altra patologia.

In uno studio pubblicato alla fine del 2012, a un gruppo di oltre 200 individui ad alto rischio è stato chiesto di partecipare ad una lezione di educazione sanitaria che promuoveva esercizio fisico e dieta più sana, oppure di prendere parte ad un corso di meditazione trascendentale. Nel corso dei 5 anni successivi i ricercatori che hanno seguito i progressi dei partecipanti hanno scoperto che coloro che hanno frequentato il corso di meditazione hanno registrato una riduzione del 48% del loro rischio di infarto, ictus e morte.

È stato rilevato come la meditazione abbia “significativamente ridotto il rischio di mortalità, infarto miocardico e ictus nei pazienti con malattia coronarica. Questi cambiamenti sono stati associati a pressione sanguigna più bassa e fattori di stress psicosociali”.
Altre ricerche nello stesso campo hanno portato a conclusioni simili.

Fonti: Time Magazine, American Heart Association, HealthCentral

La meditazione influisce sui geni che controllano lo stress e l’immunità

Uno studio della Harvard Medical School ha dimostrato che, dopo aver praticato yoga e meditazione, gli individui sottoposti al test avevano migliorato la produzione, il consumo e la resistenza dell’energia mitocondriale. Tale miglioramento sviluppa il sistema immunitario e consente una maggiore resistenza allo stress.

Fonti: Bloomberg, NCBI, American Psychosomatic Medicine Journal, Journal of International Society of Psychoneuroendocrinology

La meditazione riduce la pressione sanguigna

Una ricerca clinica ha dimostrato che la pratica della meditazione zen (nota anche come “Zazen”) riduce lo stress e risolve i problemi di pressione alta.
Un altro esperimento, questa volta condotto con una tecnica chiamata “risposta di rilassamento”, ha portato a risultati simili. I 2/3 dei pazienti che soffrivano di alta pressione hanno mostrato cali significativi della pressione sanguigna dopo 3 mesi di meditazione e, di conseguenza, una minore necessità di farmaci. Questo perché il rilassamento si traduce nella formazione di ossido nitrico, che apre i vasi sanguigni.

Fonte: The Journal of Alternative and Complimentary Medicine, NPR News

La mindfulness diminuisce i disturbi infiammatori

Uno studio condotto in Francia e Spagna alla UW-Madison Waisman Centre indica che la pratica della meditazione mindfulness produce una serie di effetti genetici e molecolari sui partecipanti. Più precisamente, si sono registrati livelli ridotti di geni pro-infiammatori, che a sua volta hanno portato ad un recupero più veloce del fisico da una situazione stressante.

Fonte: University of Winsconsin Madison, & HealthCentral & Medical News Today

La mindfulness diminuisce l’infiammazione a livello cellulare

Nei tre studi di seguito, il gruppo che ha intrapreso la meditazione mindfulness ha registrato risultati migliori nel prevenire infiammazioni a livello cellulare rispetto ai gruppi di controllo.

Fonti: ScienceDirect (1), ScienceDirect (2), ScienceDirect (3)

Praticare la mindfulness aiuta a prevenire l’asma, l’artrite reumatoide e le malattie infiammatorie intestinali

In una ricerca condotta da un gruppo di neuroscienziati della University of Wisconsin-Madison, due gruppi di persone sono stati esposti a diversi metodi di controllo dello stress. Alcuni di loro hanno ricevuto una formazione di meditazione mindfulness, mentre l’altro gruppo ha affrontato una terapia che comprendeva l’educazione alimentare, l’esercizio fisico e la musica. Lo studio ha concluso che la mindfulness era risultata più efficace nell’alleviare i sintomi infiammatori rispetto ad altre attività promotrici del benessere.

Fonte: Medical News Today

La meditazione e la preghiera meditativa contribuiscono a lenire i sintomi della menopausa e della sindrome premestruale

Questa è la conclusione di oltre 20 studi di controllo tratti da PubMed, PsycInfo, e i Cochrane Databases, che hanno coinvolto diverse tecniche di meditazione, preghiera meditativa, yoga e risposta di rilassamento.

Fonte: The Journal of Alternative and Complementary Medicine

La mindfulness riduce il rischio di contrarre il morbo di Alzheimer e di morte prematura

I risultati di una recente ricerca, pubblicata online sulla rivista Brain, Behavior and Immunity, affermano che soli 30 minuti di meditazione al giorno non solo riducono il senso di solitudine, ma anche il rischio di malattie cardiache, depressione, morbo di Alzheimer e addirittura di morte prematura.

Fonte:  HealthCentral

Apprendere la mindfulness è utile per i pazienti con diagnosi di fibromialgia

In uno studio pubblicato su PubMed, 11 partecipanti che hanno sofferto di fibromialgia sono stati sottoposti a una formazione di mindfulness della durata di 8 settimane. Come risultato, i ricercatori hanno riscontrato un miglioramento significativo dello stato di salute generale dei partecipanti e dei sintomi di rigidità, ansia e depressione.

Miglioramenti significativi sono stati osservati anche nel numero riportato di giorni in cui i partecipanti si sentivano bene e non erano costretti a saltare il lavoro a causa della fibromialgia.

Fonti: NCBI (1), NCBI (2), Psychotherapy and Psychosomatics Journal

La meditazione aiuta a gestire la frequenza cardiaca e quella respiratoria

In uno studio pubblicato dall’Associazione coreana di Medicina Tradizionale Genuina, i praticanti della IAM, Integrated Amrita Meditation Technique, hanno mostrato una significativa diminuzione della frequenza cardiaca e di quella respiratoria per un massimo di 8 mesi dopo il periodo di formazione.

Fonte: KoreaScience

La meditazione può aiutare a curare l’HIV

Citando uno studio della UCLA:

I linfociti, o semplicemente le cellule T CD4, sono il “cervello” del sistema immunitario, coordinando la propria attività quando il corpo è sotto attacco. Essi sono anche le cellule che vengono attaccate dall’HIV, il virus che causa l’AIDS e ha infettato circa 40 milioni di persone in tutto il mondo. Il virus mangia lentamente a cellule T CD4, indebolendo il sistema immunitario.
Ma il sistema immunitario dei pazienti affetti da HIV / AIDS deve affrontare anche un altro nemico – lo stress, che può accelerare il declino delle cellule T CD4. I ricercatori della UCLA riferiscono che la pratica della meditazione mindfulness è in grado di arginare il declino delle cellule T CD4 nei pazienti affetti da HIV che soffrono di stress, rallentando la progressione della malattia.
(…)

Creswell e dei suoi colleghi hanno condotto un training di otto settimane incentrato sulla riduzione dello stress attraverso la mindfulness (MBSR) e lo hanno confrontato con un seminario di un giorno di controllo MBSR, utilizzando un campione stressato ed etnicamente diversificato di 48 adulti sieropositivi a Los Angeles. I partecipanti al gruppo di otto settimane non hanno mostrato alcuna perdita di cellule T CD4, indicando che la formazione di mindfulness è stata in grado di fermarne il declino. Al contrario, il gruppo di controllo ha mostrato diminuzioni significative cellule CD4 T dalla situazione pre-studio a quella post-studio. Tali flessioni sono una caratteristica della progressione dell’HIV.

Fonte: ScienceDaily

La meditazione può farci vivere più a lungo

I telomeri sono una parte essenziale delle cellule umane che influenzano il loro processo di invecchiamento. Sebbene la ricerca associata non sia ancora conclusiva, alcuni dati suggeriscono che:

Alcune forme di meditazione possono avere effetti salutari sulla lunghezza dei telomeri, riducendo lo stress cognitivo e aumentando gli stati d’animo positivi, fattori ormonali che possono favorire il mantenimento dei telomeri.

Fonte: Wiley Online Library

La meditazione aiuta a gestire la psoriasi

Lo stress psicologico è un potente grilletto per l’infiammazione. Un intervento di riduzione dello stress basato sulla meditazione mindfulness e somministrato in un’audiocassetta durante una terapia a luce ultravioletta ha contribuito ad arginare più rapidamente le lesioni dei pazienti affetti da psoriasi.

Fonti: NCBI (1, 2).

I benefici per la salute della meditazione trascendentale

Esiste un’abbondanza di studi sui benefici che la meditazione trascendentale può portare al nostro organismo. La scienza ha provato che questo tipo di meditazione è in grado di:

  • Ridurre la sindrome metabolica (Archivio di American Medical Association of Internal Medicine, giugno 2006)
  • Aiutare a gestire gli effetti del trauma (Hindustan Times)
  • Estendere la longevità (American Journal of Cardiology, maggio 2005)
  • Ridurre la pressione sanguigna in adolescenti a rischio (American Journal of Hypertension, aprile 2004; e DoctorsOnTM)
  • Limitare l’aterosclerosi (American Journal of Cardiology, aprile 2002)
  • Ridurre l’ispessimento delle arterie coronarie (Stroke, marzo 2000)
  • Limitare l’ischemia miocardica (American Journal of Cardiology, maggio 1996)
  • Aiutare a gestire e prevenire l’ansia (qui e qui)
  • Aiutare a ridurre il colesterolo (DoctorsOnTM)
  • Contribuire al trattamento dell’epilessia (DoctorsOnTM)
  • Aiutare a smettere di fumare (DoctorsOnTM)
  • Creare uno stato di profondo riposo nel corpo e nella mente (Hypertension 26: 820-827, 1995)
  • Aumentare la resistenza della pelle (Physiology & Behavior 35: 591-595, 1985)
  • Aumentare la lucidità del pensiero (Perceptual e le capacità motorie 39: 1031-1034, 1974)

Fonte: David Lynch Foundation

4. Relazioni

relazioni

La meditazione della gentilezza amorevole migliora l’empatia e le relazioni

Nelle tradizioni buddiste esiste una pratica detta metta, da noi tradotta come meditazione di gentilezza amorevole, in cui il praticante si concentra sullo sviluppo di un senso di benevolenza e cura verso tutti gli esseri viventi. Secondo uno studio condotto dalla Emory University, tali esercizi aumentano efficacemente la capacità di entrare in empatia con gli altri attraverso la lettura delle loro espressioni facciali.

Un altro studio sottolinea che lo sviluppo di emozioni positive attraverso la compassione ci fa accumulare diverse risorse personali, tra cui:

Un atteggiamento di amore verso sé stessi e il prossimo, che include l’accettazione di sé, il sostegno sociale ricevuto, e le relazioni positive con gli altri”, così come risveglia il “sentimento del controllo sulla propria vita” e include “percorsi di pensiero, padronanza ambientale, senso dello scopo nella vita, e resilienza.

Fonti: ScienceDaily, NCBI, PLOS One

La meditazione di gentilezza amorevole riduce anche l’isolamento sociale

In uno studio pubblicato dalla American Psychological Association, i soggetti che hanno praticato “anche solo pochi minuti di questa meditazione hanno manifestato un maggior senso di connessione sociale e positività verso il prossimo, sia a livelli espliciti che impliciti. Questi risultati suggeriscono che questa tecnica di facile attuazione può contribuire ad aumentare le emozioni sociali positive e diminuire l’isolamento sociale”.

Fonte: American Psychological Association

La meditazione aumenta i nostri sentimenti di compassione e diminuisce le preoccupazioni

Dopo essere stati assegnati a 9 settimane di training per lo sviluppodella compassione (CCT), gli individui sottoposti a un esperimento hanno mostrato miglioramenti significativi in tutti e tre i settori di compassione – compassione per gli altri, ricezione della compassione da parte degli altri, e auto-compassione. In una situazione simile, i praticanti hanno anche sperimentato diminuzione dei livelli di preoccupazione e di soppressione emotiva.

Fonti: Stanford School of Medicine (anche qui), Sage Journals

La mindfulness riduce il sentimento di solitudine

Uno studio condotto dalla Carnegie Mellon University indica che la mindfulness è utile nel ridurre i sentimenti di solitudine. Di conseguenza mitiga il rischio di obesità, mortalità ed espressione dei geni pro-infiammatori.

Fonte: ScienceDirect

La meditazione riduce la fame emotiva

Gli scienziati ritengono che la meditazione trascendentale aiuti a gestire la fame emotiva che provoca l’obesità.

Fonte: DoctorsOnTM

5. Minfulness per i bambini

meditazione bambini

Nell’ambito di una vastissima raccolta di studi effettuati su meditazione e mindfulness nelle scuole, il portale MindfulnessInSchools.org  ha presentato i risultati della ricerca che ha scientificamente riscontrato i seguenti benefici sui bambini che hanno esercitato queste pratiche:

  • riduzione dei sintomi di depressione
  • riduzione dello stress somatico
  • ridotta ostilità e conflitti con i coetanei
  • riduzione dell’ansia
  • ridotta reattività
  • ridotto uso di sostanze
  • miglioramento della memoria
  • maggiore cura di sé
  • ottimismo e emozioni positive
  • maggiore autostima
  • aumento delle sensazioni di felicità e benessere
  • miglioramento delle abilità sociali
  • miglioramento del sonno
  • migliore consapevolezza di sé
  • migliore rendimento scolastico

Benefici sugli insegnanti

Ci sono stati anche numerosi rapporti di benefici per gli insegnanti e del personale, tra cui:

  • aumento delle qualità personali, oltre a maggiori apertura mentale, curiosità, gentilezza, empatia, compassione, accettazione, fiducia, pazienza, e la capacità di messa a fuoco
  • miglioramento della salute fisica e mentale dopo aver seguito i dettami della mindfulness, tra cui un netto miglioramento nelle condizioni particolarmente rilevanti per la professione di insegnante come lo stress e l’esaurimento nervoso
  • migliore efficacia nell’insegnamento
  • miglioramento della salute fisica
  • aumento della capacità di dare un supporto più adeguato per gli studenti, come risultato dell’essere più motivati ​​e autonomi
  • diminuzione dello stress
  • maggiore motivazione al lavoro
  • miglioramento della memoria spaziale, della memoria di lavoro e dell’attenzione

Fonte:  MindfulnessInSchools.org

6. Altri benefici della meditazione

Per concludere, ecco alcuni fatti interessanti e benefici della meditazione non citati nei paragrafi precedenti:

Conclusione

In poche parole, la scienza conferma l’esperienza di milioni di praticanti. La meditazione ti manterrà sano, aiuterà a prevenire le malattie, ti renderà più felice e migliorerà le tue prestazioni in praticamente qualsiasi compito, sia esso fisico o mentale.

Tuttavia, al fine di sperimentare la maggior parte di questi benefici è necessario praticare la meditazione in modo costante (tutti i giorni). Se hai bisogno di aiuto per creare quest’abitudine, comincia consultando questo post.

Se hai tratto degli insegnamenti da questo articolo, saremmo felici di ricevere un tuo commento per farci sapere che siamo sulla strada giusta.

La nostra missione è presentare i benefici della meditazione al maggior numero possibile di persone. Se ti piace questa causa, prendi un respiro profondo e condividi questo post.

Buon viaggio dentro te stesso!

Lettura consigliata

Questo articolo è stato originariamente pubblicato sul blog Live and Dare di Giovanni Dienstmann. Questa è una traduzione a cura del nostro sito, autorizzata dall’autore.

Ultimo aggiornamento 2024-04-18 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

Questo sito è gratuito e senza pubblicità

Tutti i contenuti sul nostro sito sono al 100% gratuiti e senza banner pubblicitari.

È una scelta consapevole per offrirti una migliore esperienza di navigazione.

Contiamo sull’aiuto dei nostri lettori per continuare a mantenere attivo questo portale, producendo sempre più articoli e risorse sulla meditazione e la crescita personale.

Ecco come puoi sostenerci:

2 risposte

  1. Complimenti bellissimo articolo sulla meditazione! Letto tutto tutto! Ora provvederó subito a condividerlo su google+ e twittarlo

  2. WoW! Direi che questa e’ una ottima risorsa che convincerebbe anche i meno amanti della meditazione. In effetti i benefici sono proprio molteplici, anche se per me, il beneficio della meditazione e’ creare una buona distanza tra te e i tuoi pensieri

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *